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Legalità in Lombardia

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La lotta alla criminalità organizzata parte innanzitutto dalle istituzioni: è per questo che durante la campagna elettorale del 2023 ho aderito alla campagna “Parlate di Mafia” dell’associazione Wikimafia, impegnandomi a dichiarare in modo trasparente i finanziatori della campagna. NESSUN candidato della destra ha aderito.

Regione Lombardia ha finora deciso, inoltre, di non costituirsi parte civile nei processi di mafia che coinvolgono comuni del territorio: una regione seria dovrebbe farlo, rendendo inoltre consapevoli i cittadini degli strumenti per contrastare le manifestazioni di questo fenomeno, sostenendo di più gli sportelli anti-usura ed estorsione sul territorio.

La legalità è anche valorizzazione dei beni confiscati: meno della metà di questi beni, in Lombardia, è stata destinata in via definitiva a un riutilizzo a fini sociali, e invece di accelerare il processo, la Regione in questi anni ha ridotto i fondi per recuperare, ristrutturare e gestire i beni confiscati, scendendo da 2,3 milioni nel 2022 a 1,9 nel 2023, per arrivare a 1,2 nel 2024. Una miseria per un patrimonio straordinario che andrebbe riempito di socialità, servizi, cultura, impresa sana. Una delle mie prime battaglie in Consiglio è quella per costringere la maggioranza a recuperare questi fondi e restituire alla collettività ciò che le cosche le avevano tolto.

Abbiamo inoltre proposto che la Regione implementi una piattaforma per i beni confiscati, dove i cittadini lombardi possano conoscere la storia e le attività organizzate in questi luoghi, permettendo la nascita di un turismo della legalità.

Nel bilancio previsionale 2024-26 Regione Lombardia aveva previsto di dimezzare i fondi erogati fino a due anni prima:

  • I nostri numerosi emendamenti hanno costretto la maggioranza a fare marcia indietro;
  • Il mio ordine del giorno approvato impegna la Regione a fare molto di più per i  beni confiscati, superando lo stato di dimenticanza nel quale versano attualmente;