Paolo Romano
Sono Paolo Romano, 26 anni, amministratore locale e consulente a Partita IVA.
Sono Paolo Romano, consulente a P.IVA e Assessore in Municipio 8 a Welfare, Salute e Mobilità.
Vengo dall’associazionismo e durante la pandemia ho coordinato il sostegno ai più fragili sul mio territorio.
Vivendo sulla mia pelle e su quella di tanti i disservizi dei cittadini ho detto basta: dobbiamo cambiare la Lombardia.
Mi batterò per una sanità pubblica e territoriale, per lo psicologo di base, contro lo sfruttamento degli stage e il lavoro povero, contro il consumo di suolo e per il diritto alla casa di giovani e persone in difficoltà.


Le mie battaglie le ho costruite al fianco dei Giovani Democratici, una comunità straordinaria di ragazz* con cui abbiamo lanciato questa candidatura. Con loro ho condiviso tutto: l’esperienza amministrativa, la lotta contro l’abuso degli stage con la petizione #lostagenonèlavoro, la battaglia per la salute mentale con la quale ho istituito, nel mio Municipio, lo Psicologo di Quartiere.
Perché ci candidiamo? Perché Regione Lombardia per 28 anni ha parlato di sanità privata, di nuovo cemento, di diritti per pochi, mettendo gli interessi dei soliti davanti a quelli di molti.
Noi crediamo in altre parole d’ordine: una sanità pubblica e territoriale, con personale adeguatamente retribuito e senza liste d’attesa infinite, perché non è accettabile che solo chi può pagare il privato si possa curare. Vogliamo riqualificare i servizi, a partire da consultori, CPS e UONPIA che richiedono finanziamenti adeguati.
Crediamo che i centri per l’impiego debbano essere riformati per erogare veri servizi di formazione e che uno stagista non possa essere pagato meno di quel che serve per vivere.
Non accettiamo che uno ragazzo debba smettere di studiare perché le borse di studio non sono sufficienti e crediamo che la casa sia un diritto da garantire, per un alloggio dignitoso per tutti, migliorando il pessimo servizio di ALER, recuperando gli alloggi sfitti e mettendoli a disposizione di chi ne ha bisogno. Vogliamo una regione in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata e al cambiamento climatico, due cancri che si incontrano nelle eco-mafie che fanno profitto a spese del nostro territorio.
Pensiamo insomma a un’altra Lombardia: giusta, sostenibile, pubblica, prossima, solidale.